La parola “Medicina” è diversa per ogni cultura e popolo che ne ha tratto beneficio; per cui esistono tanti sistemi di guarigione e cura quante culture esistono nel mondo. Infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa l’80% della popolazione mondiale che vive nei paesi del Terzo Mondo dipende dai loro sistemi autoctoni tradizionali quali fonti primarie di prevenzione, cura e riabilitazione.
I Sistemi di Salute, i Saperi di Salute, le Medicine su base Antropologica sono sistemi medici provenienti da saperi di differenti origini culturali, a volte figlie di una saggezza millenaria. Ognuno dal proprio punto di vista, questi approcci hanno un’immagine olistica dell’essere umano. Le Medicine su base Antropologica mettono in relazione i sintomi fisici del paziente con tutte le altre dimensioni della sua esistenza, perciò hanno in comune il fatto di essere centrati sulla persona. Questi sistemi si basano sulla visione che il benessere è intrinsecamente e ontologicamente connesso all’interezza della persona, quindi al suo essere in-dividuo, in-separabile in corpo, anima e spirito, comprendendone perciò tutti i fattori comportamentali, psicologici, spirituali, ambientali e culturali.
I Sistemi di Salute su base Antropologica si basano su un continuum di cure e su un concetto di prevenzione molto più sviluppato filosoficamente ed ecologicamente, sul mantenimento della salute, sull’ecosistema locale come medicina, il cibo come medicina e sulla relazione di cura, sul “prendersi cura” a lungo termine. In Europa non meno di cento milioni di persone fanno regolarmente uso di prestazioni sanitarie di Medicine Non Convenzionali a livello preventivo e curativo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per rispondere adeguatamente alle nuove sfide del XXI secolo, la medicina deve concentrarsi sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia.
Questo concetto è da sempre alla base della Medicina Tradizionale, essendo fondata su tre principi semplici ma efficaci: a) preservare la salute è il miglior approccio alla prevenzione; b) è meglio rinforzare l’organismo prima dell’insorgenza delle malattie piuttosto che trattare la malattia una volta presente; c) è preferibile regolare gli stili di vita e i regimi alimentari prima dell’insorgenza di problemi medici piuttosto che prescrivere trattamenti una volta insorti i problemi.
La salute si genera spontaneamente dall’equilibrio del comportamento e delle relazioni a ogni livello dell’individuo. Le strategie di prevenzione pragmaticamente suggerite dalle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali, includono fattori quali la promozione dell’educazione alla salute, consapevolezza individuale, integrazione della spiritualità e dell’etica nei sistemi sanitari. Negli ultimi anni il dibattito scientifico sulle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali e la loro interazione con la biomedicina, cioè la medicina accademica, dominante nella società occidentale, ne ha favorito e legittimato un aumento della domanda.
Si sta attivando, così, un processo di trasformazione culturale che coinvolge il nostro stile di vita e sposta il focus dal sintomo all’idea, più generale, della ricerca del benessere della persona. L’attenzione è anche rivolta alle capacità di auto-guarigione, al risveglio delle potenzialità individuali, che sostengono e amplificano i benefici dei trattamenti e di un’informazione accurata ai cittadini affinché possano scegliere liberamente il proprio programma di cura.
Qualcosa si muove…
Gassho